giovedì 3 settembre 2009

La quercia sarà risollevata ad Ottobre 2009
Ecco la sintesi delle mail intercorse
tra l'agronomo Raffaele Fabozzi
e Claudio Turella del Servizio Giardini del Comune di Roma
sulla necessità di rimandare il sollevamento della Quercia
(visto il caldo e la siccità dei mesi estivi) ad Ottobre.
Dott. Raffaele Fabozzi
Agronomo Paesaggista
Specializzato in Parchi, Giardini e Aree Verdi
"... in considerazione della temperatura molto elevata di questo periodo, io i lavori non li avrei fatti iniziare (nel periodo estivo) preoccupandomi soprattutto dello stress idrico che la pianta potrebbe subire. Le potature dei rami da effettuarsi per equilibrare la chioma e tutti gli interventi necessari per procedere all’innalzamento della pianta stessa potrebbero rappresentare, in questo periodo così caldo, fattori di affaticamento per il suo recupero fisiologico. E’ cosa nota, infatti, che nel periodo estivo, tranne che per rare eccezioni (es. palme), ogni intervento manutentivo (ancor più se straordinario con nel caso in parola) da effettuarsi sulle piante di alto fusto non appare conforme alle buone regole selvicolturali. Quanto sopra, ripeto ancora una volta, non deve essere interpretato come occasione di contraddittorio (come spesso siamo abituati a fare in Italia) ma come mera circostanza collaborativa volta ad accumunare le esperienze di ognuno per poter addivenire sempre al buon risultato di ogni azione fatta con il cuore e con la passione caratteristiche che, a buon ragione, l’hanno sempre accompagnata nella Sua lunga esperienza dirigenziale. "
Claudio Turella
Servizio Giardini del Comune di Roma
"Egregio dr. Fabozzi,
La ringraziamo per la sua fattiva collaborazione, condividiamo totalmente i suoi suggerimenti ed infatti alcuni giorni fa abbiamo preso delle decisioni che coincidono perfettamente con quanto da Lei suggerito. Per quanto concerne il problema dello stress idrico è stato risolto con la fornitura di acqua da parte di un condominio confinante e l’incarico alla ditta aggiudicataria di eseguire le irrigazioni necessarie, inoltre, abbiamo cercato di proteggere l’apparato radicale dai raggi solari e l’innalzamento della pianta è stato rimandato al prossimo periodo autunnale. Per la potatura siamo intervenuti solo sui rami colpiti da patologie, o danneggiati nella caduta o dai tagli invasivi apportati dai pompieri al momento del loro intervento. Ringraziandola ancora per la sua gentilissima collaborazione, ci è grata l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti."
Luglio 2009
Per una sovraintendenza degli alberi monumentali :
ridiamo vita alla Quercia!
di Antimo Palumbo
Viavai Maggio 2009

9.018.789 euro! Ovvero quasi 18 miliardi di lire del vecchio conio. A questa cifra è stato venduto il quadro di Lucio Fontana “Concetto spaziale Attesa”all’asta di Christie’s di Londra il 12 Aprile del 2008. Chi è Lucio Fontana? Come chi è ! E’ il famoso artista italiano che a partire dal 1949 iniziò a fare tagli sulla tela bianca. Si avete letto bene una tela bianca vuota con sopra solo dei tagli verticali. Forse dovremmo farlo conoscere (o semplicemente ricordare) ai nostri amministratori, sempre più presi e distratti da riunioni di partito, tavole rotonde, convegni che “così sembra” come Astolfo (nell’Orlando Furioso) hanno perso il senno e il punto di vista sui valori sui quali muoversi ed investire risorse. E se l’arte si trova nelle mani ( per fortuna) di critici e sovraintendenti ( che “intendono sopra” decidono cioè sopra i beni culturali e quale sia importante o no e quali risorse investire per preservarli) non succede la stessa cosa per gli alberi monumentali : esseri viventi secolari che ci regalano ancora foglie, fiori e frutti e che miracolosamente grazie a degli eventi casuali ed accidentali che li hanno tenuti lontani dalla scure espansionistica e deforestante degli uomini si trovano ancora vivi . La loro sorte invece quando gli succede qualcosa è in mano alla diagnosi dei tecnici “dottori delle piante”, agronomi, agrotecnici. Bravi dottori , e bravi chirurghi che passano le loro giornate nelle “sale operatorie della città” a tagliare e potare alberi e rami ,che però non guardano all’albero come a un valore storico e culturale. Non ne comprendono il loro valore economico e sociale. E così che quando si tratta di spendere 8000 euro per tentare di rialzare una quercia monumentale di 400 anni di età, la più grande di Roma i tecnici e i politici ai quali questi si affidano pensano che sia qualcosa di non conveniente. Pensare e agire poi con l’idea di “mi dispiace si che sia caduta, ma in fondo che ci possiamo fare, ci sono cose più importanti alle quali pensare” è segno di involuzione di valori e contenuti in una cultura, segno di imminente barbarie. Attila e il suo seguito che lasciavano dietro di loro il deserto non erano per questo chiamati barbari? Su questo lancio una storiella /quesito sulla quale potremmo tutti riflettere, prestare la nostra attenzione e proporre soluzioni : “ se una scimmia, svelta e dispettosa , scappata dal vicino Bioparco entrasse nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e rubasse un Fontana ( lo ripeto una tela bianca con dei tagli verticali sparsi nel mezzo) e lo portasse sulla cima più alta dell’edifico. Cosa succederebbe? Primo movimento: Il Sindaco e le autorità avvertite chiamerebbero i vigili ed i tecnici . I critici senz’altro sarebbero inorriditi e scandalizzati . Ci sarebbero articoli che rapidamente girerebbero su tutti i mezzi d’informazione del mondo (ricordate Piazza Navona tinta di rosso?) e dopo un consulto breve ed immediato si deciderebbe di investire energie e risorse economiche per tentare di salvare il quadro: un bene comune e nazionale. Ma se il parere vincolante fosse quello di un tecnico ( che sò un vigile o un custode) e non quello di un critico che potrebbe affermare “ Beh qual è il problema , prendiamo un’altra tela e la tagliamo allo stesso modo” quale pensate che fine faccia quel quadro? E che figura in Europa e nel Mondo ci farebbe l’Italia? E se ancora il tecnico dicesse –“ la scimmia sta scorticando il quadro e le percentuali di recuperarlo integro sono molto basse” che non tenteremmo ugualmente di recuperarlo e poi successivamente restaurarlo? Ecco, trasportando questa storiella nell’ambito degli alberi monumentali non è forse giunta l’ora di pensare ad una sopraintendenza degli alberi monumentali che non si occupi soltanto di censire e controllare ma anche di investire risorse economiche per mantenere e curare?. La quercia del Quadraro è ancora viva. Si può e si deve tentare di risollevarla. E’ la sopraintendenza “politica” (visto che quella culturale è ancora inesistente, e su questo ci lavoreremo nei prossimi anni ) che deve pensare questo intervento come necessario. Il giorno in cui questo succederà , il giorno in cui l’enorme gru passerà il cancello dell’area nei pressi del quale si trova l’antica quercia caduta sarà per tutta la città di Roma un grande evento. Il segno che la stoltezza degli uomini, del loro brusco allontanamento dai “veri valori” e dalla natura per la nuova estetica dei centri commerciali si può ancora fermare. Un regalo per i figli dei nostri figli che avranno ancora la possibilità di poter godere dell’ombra e della bellezza di un albero maestoso e secolare. Un albero che con i suoi 400 anni di età e la sua chioma globosa ci nutra e ci avvolga, un trait d’union tra la materialità della terra e la spiritualità del cielo : un albero che ci collega alla vita. Per questo usiamo la testa, ridiamo la vita all’albero.
La grande quercia è ancora viva

di Antimo Palumbo

Viavai settembre 2009

E’ ancora viva, reclinata e sofferente ma viva, con le sue foglie ancora verdi e turgide, grandi e profondamente lobate. La Quercia del Quadraro, l’esemplare più antico e grande di Farnia (Quercus peduncolata) di una città di quasi quattro milioni di abitanti che si chiama Roma, è sempre lì che lotta per continuare a vivere, con la seria intenzione di ritornare in piedi, a distanza di quasi otto mesi da quella tragica Domenica del 29 Marzo, quando è stata buttata a terra da un pomeriggio particolarmente ventoso, complice anche un azzardato ed incosciente lavoro di danneggiamento effettuato nel tempo al suo apparato radicale. Tanto tempo è passato da quei giorni primaverili di pioggia e da quel 1 Aprile quando il direttore di Viavai Ettore Ranalletta mi mandò a fare un sopralluogo per accertarmi di quello che era successo in via dei Lentuli : ovvero la caduta di un patriarca vivente (con un’età stimata di 400 anni) orribilmente mutilato dall’intervento rapido e definitivo dei Vigili del Fuoco che come tutti pensavano ( le parole dei titoli dei giornali erano “Addio” “Lutto” ) che il prossimo stadio per la Quercia più grande di Roma fosse oramai il deposito di legna per il camino di qualche casa di montagna. E da allora, invece, grazie alla forza e alla volontà di un intero quartiere, vivo, attivo e particolarmente attaccato alla sua storia e ai tesori del suo territorio che un po’ alla volta, miracolo dopo miracolo, affrontando attacchi ed ostacoli, pareri negativi e discordanti, e supportando invece sopralluoghi, attese, risposte, iter burocrati con certosina pazienza che si è concretizzata sempre di più la speranza (che giorno dopo giorno diventava più reale) di poter far tornare e vivere la Quercia. E dalle parole, siamo passati ai fatti e all’inizio dei lavori per ripristinarla e farla tornare in piedi. Non è questa l’occasione ( e non in questo articolo) per elencare e ringraziare tutte le persone che hanno creduto e dato il loro contributo affinché la Quercia (anche se con basse percentuali di attecchimento) potesse ritornare a vivere e a rappresentare come simbolo ( anche se ridotta e amputata nell’impalcatura dei suoi rami) il quartiere del Quadraro. Lo farò a conclusione dei lavori quando in un giorno delle ultime settimane di Ottobre la gru e gli uomini del Vivaio Euro Garden capitanati dal solerte Paolo Ceccarelli diranno alla Quercia che è tempo di ritornare a stare in piedi, dopo una brutta caduta ma fortunosa. E’ grazie infatti alle grandi e resistenti putrelle di ferro del ripostiglio (antico edificio abitato da storici personaggi del quartiere) sul quale è caduta che è riuscita a sopravvivere e a non sradicarsi completamente. Una parte dell’apparato radicale è così rimasta salda e sana e ha fatto si che, dopo aver compartimentato una parte delle ferite subite, mettesse in moto tutti i suoi strumenti di autodifesa. Ricordo che, come per gli umani, anche gli alberi hanno un forte senso di autoconservazione e di controllo. Se un albero ha terra, sole ed acqua difficilmente cade, e se lo fa (perché gli uomini lo hanno danneggiato tagliandogli le radici, capitozzandolo ed infettandolo con patogeni, funghi e carie) è l’ultima cosa che vorrebbe fare su questo pianeta, perché per lui significa la morte. Ma vediamo quello che è successo in questi ultimi mesi. Grazie ad un appassionato gioco di squadra che ha visto lavorare insieme: il Comitato per la difesa della Quercia del Quadraro, i giornalisti con i loro articoli di supporto sui giornali, l’intervento dell’Amministrazione e di validi amministratori, si è passati dai sopralluoghi tecnici all’intervento e alla messa a disposizione della copertura economica (senza questo non sarebbe successo nulla) da parte dell’Assessore all’Ambiente e Cooperazione dei Popoli della Regione Lazio Filiberto Zaratti , per rialzare la Quercia. A questo punto sono scattati i tempi tecnici e burocratici che hanno visto impegnati per l’espletazione della realizzazione delle pratiche, Claudio Turella del Servizio Giardini in costante collegamento con il suo direttore Mario Vallorosi e l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma Fabio De Lillo, coordinati dal delegato per l’Ambiente del VI Municipio Fabio Piattoni. Annunciati da un comunicato stampa e da articoli sui giornali finalmente Lunedì 27 Luglio i lavori per il recupero della Quercia e dell’area nella quale si trova per predisporre il suo prossimo riinalzamento iniziano. Vincitore della gara d’appalto è il Vivaio Euro Garden di Via Cristoforo Colombo che nell’arco di due settimane si occupa di : rifinire il taglio della Quercia e alleggerirla nella chioma per accelerare e migliorare poi una volta alzata il recupero vegetativo e chiudere con una miscela antifunginea le ferite aperte con i nuovi tagli ; mettere terra buona e concimata sulla zolla dell’apparato radicale scoperta; piantumare 15 nuovi esemplari di lecci in Via dei Lentuli; pulire la scarpata adiacente alla Quercia in Via dei Lentuli (sotto la Tuscolana) che versava in uno stato di totale degrado, Sergione sempre presente e attivo (così come altri componenti del Comitato durante l’esecuzione dei lavori, me compreso) in questa occasione ha tolto 5 bustoni di plastica pieni di bottiglie. Grazie poi ad un consulto tecnico che ha visto anche il parere del nostro agronomo Raffaele Fabozzi si è deciso, visto l’imminente aumento della temperatura e della siccità (per non farla soffrire ulteriormente,visto che una parte dell’apparato radicale potrà danneggiarsi nel sollevamento) di rimandare l’alzata della Quercia in tardo autunno, molto probabilmente nelle ultime settimane di ottobre. Infine dopo i turni di annaffiamento che hanno impegnato i membri del Comitato in questi mesi passando dai secchi svuotati a mano ad un lungo tubo collegato ad un rubinetto ( ancora grazie ai “giardinieri sul campo” Sergione e Sebastiano Vinci) Lunedì 17 Agosto è stato sistemato un impianto automatico di irrigamento per nutrire d’acqua la Quercia nei prossimi giorni caldi di Settembre. Vi terrò aggiornati sul prossimo numero di Ottobre sull’evoluzione dei lavori e per ricordarvi la data nella quale ci sarà l’intervento di risollevamento della Quercia. Una data che entrerà nella memoria storica : della città - come segnale ed insegnamento per tutti i cittadini affinché gli alberi monumentali siano valorizzati e protetti come monumenti naturali e patrimonio comune - e del quartiere - un albero simbolo che oltre a rammentarci la sua storia vitale e popolare sia da raccordo tra la saggezza e la concretezza della terra marrone e la gioia e spiritualità azzurra del cielo.

mercoledì 2 settembre 2009

Ora salveranno la quercia di 400 anni

Di Cecilia Gentile
La Repubblica Cronaca di Roma
26 Luglio 2009
È crollata quattro mesi fa e sembrava morta. Invece la Farnia del Quadraro, la quercia di 400 anni più grande e più antica della città, ha continuato a vivere grazie alla tenacia degli abitanti, che l' hanno amorevolmente assistita e si sono battuti perché venisse reimpiantata. E alla fine ci sono riusciti. Le operazioni cominceranno domani. La Quercia di via dei Juvenci è crollata all' ora di pranzo di domenica 29 marzo, spazzata via da violente raffiche di vento. «Il maltempo l' ha colta impreparata - racconta Antimo Palumbo, storico degli alberi, uno dei promotori del comitato sorto per salvare la quercia - perché la farnia si trovava su un terreno privato e da diversi anni non era stata oggetto di nessun tipo di manutenzione. In più, sotto le sue fronde un gruppo di senza tetto aveva costruito la sua abitazione». Ma il quartiere non si è arreso: riunioni tutti i mercoledì al Parco dei ciliegi, interventi di annaffiamento con secchi d' acqua tre volte a settimana. Fabio Piattoni, delegato all' Ambiente del VI municipio ha coinvolto l' assessore regionale Filiberto Zaratti che ha finanziato il reimpianto con 10 mila euro. Gli interventi verranno eseguiti dal Servizio Giardini del Comune. «Subito dopo la caduta della quercia - spiega l' assessore comunale all' Ambiente Fabio De Lillo - ci siamo messi in contatto con le associazioni di cittadini e con il VI municipio, con il quale abbiamo stabilito un costante filo diretto circa i passi da compiere per reimpiantare questo albero monumentale. Ho immediatamente messo a disposizione il personale del Servizio Giardini per valutare la fattibilità dell' operazione. Lunedì mattina inizieranno le operazioni propedeutiche di potatura e di costruzione degli ancoraggi. Entro la fine della settimana la splendida farnia dovrebbe essere di nuovo al suo posto». -
Comunicato Stampa
dell’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
On. Filiberto Zaratti e del Delegato alle politiche Ambientali del
Municipio 6
Cons. Fabio Piattoni.
La Quercia del Quadraro, probabilmente la più grande ed imponente di Roma e di una età stimata intorno ai 400 anni, è venuta giù di colpo a fine Marzo nel terreno privato nel quale si trovava. Probabilmente alla base qualche presunto movimento terra, alterato soprattutto dalle violente pioggie dei giorni precedenti alla caduta, che hanno senza ombra di dubbio reso il terreno ammorbidito in maniera eccessivamente anomala, rendendo inevitabile la tragedia ambientale. Tragedia che ha scatenato subito un profondo senso di sgomento soprattutto tra gli abitanti storici del Quadraro, spingendo molti residenti anche alla costituzione immediata di un comitato “SALVIAMO LA QUERCIA”. Nonostante le tante difficoltà (area privata, quercia alleggerita forse troppo pesantemente dai Vigili del fuoco per ragioni di sicurezza, impervietà del terreno, etc.), da subito si è fatta largo l’idea di un risollevamento della preziosa essenza. Non Solo tra i cittadini ma anche nelle istituzioni. Infatti da subito il Municipio, nella figura del Delegato della Presdenza alle Politiche Ambientali, il Consigliere Fabio Piattoni, ha informato e coinvolto l’On. Filiberto Zaratti Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, avviando, senza troppo clamore, difficili trattative con i proprietari dei terreni (per evitare azioni di imperio dagli esiti incerti), i quali, inaspettatamente, si sono rivelati sensibili alla disgrazia ambientale appena accaduta e disponibili alla collaborazione.“Appena appresa la triste notizia dal Municipio 6 e prendendo numerosi contatti con i comitati e le associazioni dei cittadini del Quadraro – specifica l’On. Filiberto Zaratti – abbiamo immediatamente attivato il Dipartimento del Territorio e il Compartimento Conservazione Foreste della Regione Lazio, al fine di mettere a disposizione non soltanto le risorse economiche per le operazioni di recupero, conservazione e risollevamento, ma anche per tutte quelle esigenze di carattere consultivo e tecnico-scientifico per valutare al massimo della certezza la fattibilità dell’intervento e la valutazione delle probabilità di riuscita. Questo intervento straordinario si inquadra in un forte impegno ambientalista di questo Assessorato verso il Municipio Roma 6. Ringraziamo della collaborazione l'Assessore Comunale Fabio De Lillo e tutto l'Ufficio Giardini.“Il Delegato alle Politiche Ambientali Cons. Fabio Piattoni ci tiene a sottolineare “Che un ringraziamento particolare va rivolto ai cittadini, ai comitati e alle associazioni del Quadraro che hanno dato un forte esempio di attaccamento al territorio e una speciale sensibilità ambientale. Basti pensare anche al volontariato che hanno messo in piedi con un affetto fuori dal tempo per poter porare acqua alle radici della quercia caduta. Il mio impegno è stato immediato e non nascondo le difficoltà nel coordinare la situazione, notevolmente complicata dalla proprietà privata delle aree. Anche se poi la disponibilità di tutti i proprietari e le eccezionali risposte avute dall’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio On. Filiberto Zaratti, hanno facilitato il compito, rendendo il risollevamento e la bonifica possibili entro pochissimi mesi. Dal 27 Luglio, infatti, cominceranno le operazioni di pulizia e sistemazione dei luoghi propedeutiche al risollevamento dell’esemplare arboreo. Mi sento di fare un ringraziamento speciale all’On. Zaratti che ha messo a disposizione tutto il Suo staff Regionale, in particolare il generosissimo Dottore Forestale Dott. Allegretti, e dato impulso alla coperture dei costi e all’On. De Lillo che ha mostrato tutta la sua sensibilità ambientale mettendo a disposizione ulteriori risorse per la riqualificazione ambientale del Quadraro”.Il Presidente del Municipio 6 Giammarco Palmieri esterna “Pieno orgoglio per la chiusura del cerchio amministrativo nella vicenda della Quercia del Quadraro, dimostrando ancora una volta come una seria amministrazione, non strillata e sbandierata, riesce tra mille difficoltà a risolvere i problemi, soprattutto quando ascolta i propri cittadini. E, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostriamo ancora una volta di essere un municipio ad alta vocazone ambientalista”.
24 Luglio 2009